È incontrovertibile che lo stress, appellato da molti come “male del secolo”, si stia diffondendo sempre di più, anche in conseguenza di ritmi di vita frenetici che caratterizzano la vita nelle città. Questo allarme coinvolge un gran numero di persone e purtroppo arriva frequentemente ad interessare anche gli animali che vivono nelle nostre case. Spesso però si parla di stress come di una situazione di malessere a cui sembra impossibile sottrarsi perché causato da fattori esterni, ad esempio: traffico ed inquinamento, ritmi congesti, vite sedentarie, carichi di lavoro eccessivi e ogni genere di iper-sollecitazione. E’ noto che qualunque evento stressante – inteso come sollecitazione fisica, psichica o relazionale – se supera le capacità di risposta del soggetto può creare problemi di salute. E sempre più spesso, nella nostra società, assistiamo alla comparsa di svariati quadri patologici i cui sintomi si manifestano a livello di comportamento o di sintomatologia a carico di sistema immunitario, digerente, respiratorio, circolatorio, nervoso etc. E quando lo stress diventa cronico, ossia parte costituente delle nostre giornate, ecco che l’aumento di livelli di cortisolo, funzionale in natura a fornirci l’energia necessaria per fronteggiare una situazione avversa, inizia a manifestarsi a livello comportamentale. Noi, al pari degli animali, diventiamo nervosi, agitati e alla lunga l’organismo tende ad esaurirsi, ad ammalarsi. Mi capita sempre più frequentemente di parlare con persone che, rispetto a questo evidente problema dei nostri tempi, assumono toni di grande stanchezza e esprimono visioni decisamente pessimistiche, che sfiorano il vittimismo.
Ma siamo così sicuri di non poterci fare nulla? E se provassimo a cambiare punto di vista? Al di là dell’umana comprensione per la fatica che affrontare il tema della salute comporta in un panorama così complesso come quello che ci si presenta alle porte del 2020, mi sento di provare a portare l’attenzione a due buone notizie.
Una prima buona notizia
La prima è che, accanto ad elementi che appartengono al contesto di vita delle nostre città, a meno di scelte più radicali (per altro possibili!), esistono una lunga serie di fattori che dipendono in maniera diretta dalle scelte quotidiane di ciascuno di noi e che hanno, al pari delle precedenti, un grandissimo impatto sulla salute nostra e dei nostri cari animali!
- Possiamo, ad esempio, adottare per noi e per il nostro cane e il nostro gatto un’alimentazione vicina ai rispettivi fabbisogni etologici, ricercando cibi semplici e prodotti con attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale;
- Possiamo adottare uno stile di vita che comprenda movimento ed esercizio fisico;
- Possiamo dedicare attenzione e cura a costruire relazioni sociali soddisfacenti;
- Possiamo considerare un approccio alla salute che miri a sostenere l’organismo nelle proprie capacità riparative.
Questo per citarne solo alcune, di evidente applicabilità sia in ambito umano, sia animale.
La seconda notizia, che ha qualcosa di straordinario
Esiste un gran numero di ricerche che confermano che, di fronte a situazioni di stress importante, a condizionare il nostro successo o insuccesso è il modo in cui ci approcciamo ad esse, ovvero il modo in cui noi cerchiamo di farvi fronte. Assumerci questa responsabilità significa offrire una grande possibilità di benessere anche ai nostri animali! In altre parole siamo noi a determinare se un certo evento può avere su di noi l’effetto di un di-stress, qualunque esso sia. Trovo che sia una notizia fantastica che, al di là delle ricerche, possiamo appurare nelle nostre vite ogni qual volta – grazie alla nostra forza interiore, al significato che attribuiamo all’evento e alla capacità di resilienza che siamo riusciti ad allenare nel tempo – sappiamo trasformare un momento di grande difficoltà in un processo di evoluzione! E se è vero che costa spesso fatica mettersi in gioco, è innegabile che una tale possibilità abbia uno straordinario potere.
E che dire dei nostri cani e dei nostri gatti?
Sempre maggiori esperienze raccolte nell’ambito della relazione uomo-animale documentano che questo nostro impegno si riflette e diventa fondamentale anche per il benessere degli animali accanto a noi!
Non dimentichiamo che, vivendo accanto al nostro beniamino, le nostre emozioni diventano le sue, in un fluire costante e che spesso sarà lui a riconoscerle per primo e a risuonare con esse. Per questo se davanti ad una situazione complessa e magari imprevista, come può essere una separazione in famiglia, risponderemo ad esempio nutrendo nel tempo una rabbia sommessa per l’ingiustizia che pensiamo di aver subito, diventeremo facilmente sospettosi verso il prossimo. Potremmo non accorgercene finché il nostro cane, quale essere di sensibilità, mostrerà comportamenti di minaccia ogni qualvolta vedrà avvicinarsi qualcuno o ogni qualvolta, sentendoci poco capaci di gestire la situazione, sentirà la nostra difficoltà. Quel cane, a seconda della intensità dell’emozione e della nostra capacità di farcene carico, potrà sviluppare, oltre a sintomi comportamentali di ansia o aggressività, anche sintomi fisici e vere e proprie malattie psicosomatiche.
Il nostro amico infatti respirerà l’emozione taciuta e vi si “aggancerà”. E grazie alla propria natura e a una forma di “saggezza animale superiore” ci mostrerà con il suo comportamento ciò che intimamente stiamo vivendo. Ci porrà così il problema, chiedendo attenzione e presenza. E noi, avvertendo l’importanza di ripristinare il suo equilibrio fisico e comportamentale, troveremo nuova motivazione a percorrere la via della consapevolezza e potremo giungere a conoscere aspetti di noi altrimenti non ascoltati, elemento fondamentale per compiere ogni passo successivo di crescita e trasformazione. Questo stesso meccanismo, con le dovute differenze legate alle differenti situazioni e ai soggetti coinvolti, è ciò di cui la relazione con l’animale ci fa dono.
Come affrontare lo stress dei nostri animali alle porte del 2020
E’ sicuramente desiderio comune fare il possibile per far “star bene” i nostri gatti e i nostri cani. Ma se da un lato è importante adoperarci per assicurare loro una alimentazione e uno stile di vita adeguato alle loro esigenze, favorire la crescita di competenze e garantire una possibilità di esperienza graduale e positiva da cui trarre risorse vantaggiose per affrontare i momenti difficili della vita,
il regalo più grande che possiamo far loro è allenarci affinché aumentino le nostre personali capacità di controllo, centratura e piena consapevolezza. Assito con una certa frequenza al recupero di equilibri insperati in situazioni esasperate (ed esasperanti!), a partire dalla presa di consapevolezza della radice vera del problema. E la medicina comportamentale è piena di conferme da offrire in questo senso: un evento stressante come un abbandono, un trasloco, un lutto possono essere affrontati e superati dall’animale, costituendo esperienza di crescita anziché esperienza di mera sofferenza se noi accanto all’animale ci abituiamo a costruire un buon equilibrio psicofisico relazionale. Allora la domanda “Cosa posso fare per aiutare il mio animale a gestire lo stress?” si tramuta in “Come posso aiutare me stesso e di conseguenza il mio animale nell’essere più forti e capaci (in altre parole resilienti) nel far fronte agli stress?”. Nel suggerire risposta a questo quesito, accanto all’aiuto di un valido professionista, esistono molteplici metodi e tecniche che favoriscono una presa di consapevolezza, dalla
mindfullness alle costellazioni anima-li. Fra tutte ne segnalo due che secondo me hanno grandi potenzialità e possono diventare una sana abitudine di vita: la meditazione e la scrittura del diario. Qualcuno forse si solleverà: “quindi se il mio gatto fa pipì ovunque o il mio cane ringhia ai passanti io dovrei mettermi a meditare affinché tutto si risolva?”. All’incirca sì! Un gatto che marca con l’urina o un cane che ringhia ad esempio all’avvicinarsi di un passante sono animali in difficoltà nella gestione di alcune situazioni che vivono come portatrici di stress. Possiamo aiutarli a partire da un miglioramento della gestione della relazione, ma anche, e spesso con enormi risultati, mettendo a fuoco alcuni aspetti della nostra vita interiore: emozioni che attraversano le nostre giornate e le nostre vite. Ad esempio le nostre paure, il senso di inadeguatezza, la rabbia che viviamo in determinate situazioni e in un qualche modo “collegabili”. Per fare questo la meditazione e la scrittura di un diario quotidiano, che diventa un dialogo interiore con sé stessi, sono davvero strumenti magici. Di fronte alla consapevolezza che viviamo in una società nella quale ritmi e condizioni determinano forti e ripetuti stress in tutti noi, animali compresi, resta importante valutare ciò che è il miglior percorso per il proprio animale, formulare un progetto educativo adeguato al contesto di vita e alle sue caratteristiche, le sue inclinazioni, i suoi talenti, perché possa esprimersi e ampliare le proprie capacità. Accanto a lui anche noi, così facendo, acquisiremo esperienza, abilità, competenze, affineremo la comunicazione con il nostro animale e rinsalderemo la relazione. Ma,
alle porte del 2020, è giunta l’ora di affiancare a questo lavoro un percorso di relazione all’interno del quale comprendere quegli aspetti emotivi che si riflettono in essa, solleveremo i nostri animali dal comunicarci a gran voce la loro esistenza con comportamenti indesiderati e sintomi psicofisici. Il percorso sembra forse farsi più tortuoso, ma di sicuro, tra una curva e l’altra, mostra una grande ricchezza di possibilità e permette di scoprire paesaggi inesplorati; così la fatica della salita si stempera per lasciar posto ad equilibrio e soddisfazione.