Ad ogni età meraviglie e sfide

La vita insieme a un animale è fonte di stupore,
ispirazione e una perenne spinta a conoscerci e migliorarci.
Non stupiamoci se questo avviene spesso
attraverso situazioni di crisi, scacco e cambiamento.

Il cucciolo di cane e di gatto

Il cucciolo dai grandi occhioni dolci e dal manto soffice, ci chiede di misurarci con una grande spinta esplorativa, che può con una certa frequenza accompagnarsi a problemi di distruttività o alla difficoltà di mantenere l’attenzione per tempi necessari affinché la comunicazione con lui sia efficace. Servirà armarsi di pazienza, coerenza e un pizzico di voglia di riderci sopra.Dovremo essere il suo riferimento sicuro, affinchè possa socializzare con persone ed animali e faccia epserienza di luoghi e situazioni, così che il mondo gli appaia come un posto ricco di possibilità positive. 

Il cane e il gatto nell’adolescenza

Trascorsi pochi mesi, il cagnolino che ogni tanto faceva pipì in salotto e che masticava le scarpe del babbo e il micetto che rosicchiava le mani o si arrampicava sulle tende,  si fanno grandi e le regole che parevano aver acquisito paiono venir nuovamente sovvertite.
Il nostro cucciolo cresciuto, con l’arrivo della pubertà, 
chiede conferme e assoluta coerenza e chiari riferimenti, oltre che spazi per poter vivere in maniera nuova e appropriata la spinta alla socialità, all’esplorazione, all’autonomia…

Una grande soddisfazione vederlo muovere senza timore in molte situazioni, ma se non vogliamo dar adito a fraintendimenti e sostenere lo sviluppo di comportamenti- problema, saranno quanto mai fondamentali chiarezza e rigore nel ricordare al giovane adolescente che il gruppo familiare ha regole ed equilibri da rispettare, nel segno di un benessere condiviso. Ricordate: non è questo il periodo giusto per le eccezioni!

Il cane e il gatto nell’età adulta

 Con un ritmo differente a seconda delle razze,  ma con una velocità che spesso sorprende noi umani, dopo qualche mese l’adolescente approda nell’età adulta. Questa è per lo più l’età in cui possiamo godere di un equilibrio raggiunto, con un senso di soddisfazione e di  appagamento che abbraccia molti aspetti della relazione.
Ma se qualcosa nella crescita non è filato liscio ,  questa è anche l’età in cui le ferite  diventano più dolorose e i problemi si fanno impellenti: cani che abbaiano ad ogni movimento o che hanno grosse difficoltà in passeggiata, o ancora che mostrano comportamenti aggressivi verso conspecifici;  oppure gatti esageratamente timorosi o in grande difficoltà nel gestire gli stress quotidiani, che aggrediscono le gambe dei proprietari o marcano con l’urina ogni angolo di casa. Questi e molto altri possono essere gli scenari nei quali occorre rimboccarsi le maniche con determinazione e una buona dose di tenacia.

 Il cane e il gatto anziani  

I cani e i gatti divenuti anziani mi ispirano da sempre tenerezza e rispetto.  Nell’invecchiare perdono pian piano vitalità e, se l’invecchiamento non è tormentato da patologie severe, diventano ancora più morbidi e accoglienti.  Mi è spesso stato chiesto se si può lavorare sul comportamento e sulla relazione a qualunque età. Certo un animale anziano mostrerà una maggior rigidità e ciò che ha costituito per lui abitudine di vita, difficilmente potrà scomparire, ma potrà assumere contorni diversi e potrà persino essere sostituita da un’abitudine più adeguata al contesto e al suo benessere. Spesso con gli anziani, ancora una volta, il grande lavoro va fatto in famiglia. Ad esempio prendendo consapevolezza dei bisogni che si sono modificati nell’animale, adeguando un tantino le nostre vite alle nuove necessità che emergono. Lasciando che la vita scorra fino all’ultimo giorno, nella serena accettazione di un ciclo che si va a concludere.

La mia risposta dunque è sì, si può lavorare sulla relazione e sull’equilibrio comportamentale a qualunque età e, dal mio punto di vista, è doveroso farlo. Ed è quanto avviene anche nell’ultimo percorso, quello dell’accompagnamento empatico, in cui possiamo vivere l’esperienza dell’ultimo saluto al nostro animale, compagno di vita, come esperienza fortemente trasformativa.
Perché la vita è un percorso che va vissuto come tale per coglierne il senso; ogni situazione che ci si presenta è dunque quella giusta per fare un passo avanti, lasciando perdere inutili sensi di colpa, ma con grande senso di responsabilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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